Giano Oreficerie Officine Latine
Giano Oreficerie Officine Latine
Brand Giano Oreficerie
Modello “L’armilla di Velia”
Realizzato interamente a mano
Pezzo Unico
Bracciale in Bronzo, Linea “Bronzi Pezzi Unici
Tempo di lavorazione 10 giorni
Materiale interamente in Bronzo
Provenienza del materiale Italia
Luogo di lavorazione Made in Italy
Questo gioiello fa parte della linea dei pezzi unici realizzati in bronzo.
E’ stato realizzato interamente a mano con molte ore di lavorazioni al banchetto più precisamente sono stati necessari 12 giorni lavorativi, avendo richiesto diverse fasi di lavoro artigianale.
Il metallo [ stato traforato a mano e rifinito accuratamente con diversi passaggi di lime, carte vetrate, spugne di metallo e brunitori. Ottenuta la struttura di base il metallo e’ stato forgiato a fiamma diretta più volte e sottoposto a un processo di martellata a caldo su dei coni di acciaio cosi da potterhgli dare una forma quasi circolare adatta ad un comodo indosso. I passaggi successivi hanno riguardato poi tutta la fase estetica del gioiello che desideravo raggiungere ed attribuire al bracciale, iniziando cosi un lungo lavoro di forgiatura con martello e punzoni imbonitori di diverse misure, con i quali colpo dopo colpo affiancando ogni segno a quello precedente sono riuscito a trasformare il metallo in un puzzle di segni circolari concavi fai a riempirvi tutta la superficie del bracciale. L effetto finale raggiunto simile a quello della pelle di un serpente, necessitava infine di un ultimo passaggio di texturizzazione cromatica che potesse attribuire all-insieme di crateri appena ottenuti un contrasto di colpo estetico molto forte, un effetto che nella mia mente vedevo in un contrasto di colore marrone/nero- metallo nudo verso lo specchiato.
Ho cosi lavorato l-intero monile di nuovo a fiamma diretta finche ho raggiunto il tenore di colore scuro che avevo immaginato. Fase che ha richiesto oltre 3 coorature a fiamma diretta. Ho protetto poi e congelato il risultato raggiunto con diversi strati di creature a mano, che oltre a fermare e bloccare il colore raggiunto da ulteriori trasformazioni interviene e serve da protettivo anti-ossidazione e anti-deterioramento, comune al bronzo e al rame con la semplice esposizione atmosferica all aria. Il bracciale perciò ha beneficiato di una prima multi-protezione a cera naturale dalle ossidazioni. Il passaggio successivo per ottenere l’effetto specchi a contrasto del colore marrone scuro raggiunto ha richiesto alcuni passaggi su tutta la superficie di limature al banchetto. Ottenuto cosi l’effetto in contrasto ho nuovamente applicato altri strati cerati a mano in mosdo da congelare e proteggere nuovamente il nuovo effetto raggiunto, questa volta definitivo e completo.
a Completare il tutto inoltre sucessivamente e tutto ciò sono state effettuati alcuni cicli finali di finitura definitiva a completamento del gioiello cosi raggiunto.
– Il perché di questo nome – “L-Armilla di Velia”
Tra i vari testi e scritti, che leggo e studio per poter incrementare sempre di più la mia formazione sul mondo dell’ornamento e del gioiello, in particolare modo quello femminile antico, il mio interesse e’ andato a definirsi sempre più sul mondo romano antico, sul periodo imperiale, e sull’ universo artistico del gioiello etrusco. Il gioiello etrusco’, come si sa, e’ riuscito a spiccare in modo particolare sulle altre civiltà, proprio per aver raggiunto nelle arti orafe delle vette di sapienza, capacita, di metodologie, procedimenti e tecniche costruttive tali da aver meravigliato il mondo, moderno, intero.
Mondo che addirittura, per alcune tecniche orafe di realizzazione non e’mai riuscito ne riesce tutt’ora, a dare una concreta risposta o spiegazione sul come alcune di queste loro vette di capacita, siano possibili da raggiungere nell’atto pratico di costruzione di un gioiello, a maggior ragione considerando l’ epoca antica di contesto, e conoscendo le limitate tecnologie e possibilità che potevano avere appunto a disposizione.
Questo per spiegare, magari ad un profano dell’argomento, quanto i loro gioielli arrivati fino noi, siano “oggettivamente” splendidi e complessi, e per molti casi altamente difficili da realizzare.
Per cui il gioiello fu una parte davvero importante nella vita della donna etrusca.
Tra questi gioielli di loro fattura che poco tempo fa mi trovavo ad osservare, mi capito’ di poter ammirare un affresco rinvenuto sul fianco di una delle loro famose tombe, ossia la tomba dell’Orco di Tarquinia. Famosi entrambi, l’affresco ritrae una splendida donna messa in profilo, sicuramente altolocata e curatissima, in cui indossa una parure di gioielli davvero invidiabili anche per qualsiasi donna di oggi.
Di questa parure e’ riconoscibile una meravigliosa e ricca collana in oro e ambra al collo e un paio di splendidi orecchini a grappolo.
Porta i capelli ricci che sono raccolti sulla nuca grazie ad una reticella in oro, comune dell’epoca, ornati con una coroncina di alloro.
In questo affresco, ciò’ che mi ha colpito molto, oltre allo sfarzo degli ornamenti e la ricchezza dei colori stessi della pittura fu la sua bellezza.
Ma non e’ visibile altro del resto della figura della donna, come busto o braccia purtroppo.
Ma la mia mente ha provato allora da sola ad andare oltre, ed ha cercato di imaginare, dato lo sfarzo cosi ricco di questa donna, quali altri gioielli potrebbe aver sicuramente indossato in quella occasione, e mi sono rammaricato del non poter avere nessun riscontro nella realtà o risposta, e in particolare sapere alle braccia, quali bracciali (chiamati “armillae” dai romani dell’epoca), avrebbe potuto indossare o possedere, e ne di come e questi avrebbero potuto essere in ogni dettaglio.”
Non potendomi assolutamente affiancare alla sapienza degli artigiani orafi dell’epoca, autori di tali opere, ho comunque desiderato immaginare e creare cio che io, nel mi piccolo, in quella occasione, per ornarle le braccia avrei realizzato per lei, cosa le avrei proposto di indossare in quella occasione.
Questa bellissima donna etrusca ,protagonista e soggetto di questo splendido affresco, ha un nome vero e reale, questo nome e’ Velia.
Si chiama Velia.
Rispondendomi, cosi, ha preso forma nella mia testa un bronzo “alla schiava”, elaborato dell’estetica ma semplice nella struttura e nell’indosso, senza chiusure, libero di scorrere su e giu per parte dell’avambraccio, essendo quella nell’ affresco una situazione di gioia in cui si esibiscono tra i più belli gioielli e ornamenti che si possiedono.
Un bracciale alla schiva fascia larga, che nello scorrere leggero oltre ad attirare l’attienzione lascia la libertà del movimento nel alzare una coppa di vino riposarla tra una parola ed una risata nello svolgersi di un banchetto. con queste immagini negli occhi il reso dei dettagli ‘ venuto da se, ed o provato dando corpo a questo bracciale creato in pezzo unico, a dare cosi il bracciale da indossare e fermare in quella affresco alla bellissima Velia, la donna etrusca.
Questa e’ la storia e la motivazione di questo gioiello e del nome scelto per questo gioiello. “L’armilla di Velia”.
Le immagini e i reperti che ci sono giunti ci hanno tramandato l’immagine di una donna orgogliosa, raffinata, gentile, che gradiva i piaceri mondani, amava vestirsi bene e indossare gioielli preziosi e di buona fattura, dedicava molto tempo alla cura del corpo e del proprio aspetto, sperimentava acconciature elaborate, e ricopriva un ruolo importante sia a livello familiare sia a livello sociale, data anche “la quantità e la ricchezza, talora eccezionale, dei suoi ornamenti e degli oggetti deposti in suo onore (e in suo uso)” nelle sepolture
E’ mia usanza dedicando veramente cosi tanto tempo per ciascun monile che realizzo e che alla fine fa a trovare spazio in questa mia piccola vetrina pubblica, darli un nome al manufatto finale che ho realizzato, Avendo riversato su di esso cosi tanta energia creativa, spazio e passione avrei la sensazione di non aver. dato una conclusione alla nuova creazione, E’ un modo per dare un punto ad un piccolo ciclo, ma anche per respingere definitivamente il senso di anonimato e freddezza che spesso accompagnano glioggetti della nostra vita. Una gioiello come ho scritto in alcune mie presentazioni, ‘ ulteriormente qualcosa di intimo e personale che va ben oltre la riducente definizione generalista di oggetto ancor a a maggior ragione se l-oggetto in questione appartiene al settore degli oggetti fatti a mano dell artigianato. L persona, l-artigiano che ha creato il manufatt non e’ un macchinario anonimo, e non e parte di quelle linee di montaggio da fabbrica in cui macchine e uomini producono oggetti seriali a ripetizione, dagli stessi unici disegni studiati solo per fini di vendita e apprezzamento commerciale.
No, il gioiello fatto a manom dal mio punto di vista e dal punto di vista di questo piccolo brand, e molo molto di più, ed e’ carico oltre a tanto altro di valori intrinsechi immateriali che lo accompagnano e che lo hanno portato alla luce. GESTO DOPO GESTO.
Anche quando la materia prima non appartiene alla famiglia dei preziosi, tutto il carico di valore di cui [ stato riempito successivamente, in quello spazio tra materia base-gioiello finio lo ha oggettivamente impregnato di diversi valori incontestabili da aver trasformato quella materia prima quasi comune in qualcosa di realmente unico ad oggetto finito e probabilmente anche più preziosa ,sicuramente più preziosa. del pari suo simile realizzato in materia preziosa ma per mezzo di sistemi automatizzati /seriali e industriali.